Matrimonio Principe di Piemonte - Viareggio | COLLE Photography
Matrimonio Principe di Piemonte - Viareggio Wedding 095

Matrimonio Principe di Piemonte – Viareggio

Matrimonio Principe di Piemonte – Viareggio

Mentre scrivo queste righe è agosto, ma vi racconterò un matrimonio invernale Principe di Piemonte di Viareggio.

Magari in questo momento qualche sposa sta pensando di organizzare le proprie nozze nel periodo natalizio e spero che questo servizio possa darle degli utili suggerimenti.

Per un matrimonio invernale è importante sapere che non è come organizzare un matrimonio in estate. Ecco alcuni consigli per un matrimonio invernale:
  • cercherete la location in estate con il sole ma immaginate che starete al chiuso
  • l’abbigliamento dei vostri ospiti sarà formale e difficilmente toglieranno i tacchi
  • la festa al chiuso sarà meno scatenata che una festa sulla spiaggia
  • farà buio presto considerate gli orari della cerimonia per il servizio fotografico
  • valutate un menù di stagione, l’inverno offre cibi interessanti
Elena e Ivan hanno avuto la fortuna di trovare una bellissima giornata di sole e questo ha reso tutto molto più facile.
Per il loro matrimonio hanno scelto la chiesa di Avenza, proprio sotto la rocca di Castruccio Castracani. E’ una piccola chiesa non particolarmente luminosa, ma molto intima.
Grazie allo stupendo sole che abbiamo trovato abbiamo potuto scattare in esterno sul pontile di Lido di Camaiore. Una location che amo utilizzare perchè si presta alla fotografia geometrica che amo molto.
La sessione è poi continuata nell’interno del Grand Hotel Principe di Piemonte  dove siamo stati accolti dallo chef due stelle Michelin Giuseppe Mancino.
Il punto di forza di questa location è sicuramente l’eleganza che la caratterizza. La sua atmosfera elegante e fuori dal tempo, le sue sale ricche di storia creano un’atmosfera magica e surreale. Ma la vera sorpresa la riserva il quinto piano.
Usciti dall’ascensore non si può non restare colpiti dalla vista mozzafiato che spazia dalla Liguria a Livorno.
Ma lasciamo la parola alle immagini